04. TECNICHE MODERN

La Modern Dance rappresenta il filone coreografico sviluppatosi in America, in diretta connessione con la danza libera centroeuropea, negli anni ’30-’40.
In contrapposizione all’accademismo della danse d’ècole, la Modern Dance sviluppa le teorie della Romantic Dance d’inizio novecento, definendo i principi fondamentali dei nuovi sistemi di danza, determinando la nascita delle prime tecniche di danza moderna. Parallelamente al Metodo Sales® per la danza moderna e alle altre discipline, vengono studiate, nel Piano di Studi annuale, le Tecniche Modern Americane, per tramandare ed analizzare l’eredità di grandi Maestri della Storia della Danza.

 

Tecnica Mattox | (Matt Mattox, Oklahoma 1921)

“Claudia Sales è stata selezionata a Parigi da Martine Mattox per la registrazione ufficiale della lezione di Tecnica Mattox per gli archivi del Ministero della cultura francese presso il CND – Centre National de la Danse Paris.”

EREDITÀ TECNICA MATTOX A CLAUDIA SALES

Per 16 anni consecutivi la maestra Claudia Sales ha avuto l’onore di ospitare il Maestro Matt Mattox come Presidente di Commissione per gli esami dei suoi Corsi Professionali.

Dal 1998 gli allievi  di Claudia Sales studiano in esclusiva la tecnica Mattox. La maestra Claudia Sales, è stata personalmente autorizzata dal Maestro Matt Mattox e si è specializzata nella sua scuola di Formazione in Francia.

Dalla scomparsa del Maestro Matt Mattox, Claudia Sales ha ospitato dal 2017 la maestra e coreografa Geraldine Armstrong, da Parigi, come Presidente di Commissione per gli esami di Tecnica Mattox dei suoi Corsi Professionali.

Ritmo, decontrazione muscolare, isolazione del corpo, uso del parallelo, forme angolari e spigolose, aderenza al suolo con l’uso continuo del demi-pliè, velocità ed impulso, sono prerogative caratteristiche della Tecnica Mattox.
Dall’osservazione della dinamica di riflesso utilizzata dai felini, in particolare il gatto, questa tecnica ricerca una qualità di movimento che non utilizza la forza e la tensione muscolare, ma al contrario la decontrazione e la fluidità che rendono naturale il movimento del corpo.

La lezione di danza viene accompagnata dal tamburo per seguire e modificare la velocità idonea al danzatore, per dare delle indicazioni maggiori sull’energia da utilizzare, gli accenti da evidenziare, le pause e le sospensioni da eseguire.

Particolarità della tecnica degli arti inferiori è l’uso del parallelo della gamba di terra anche quando la gamba libera lavora in rotazione, l’uso del demi-pliè durante quasi tutti gli esercizi e per la colonna vertebrale la contrazione diaframmatica e toracica che differisce da quella pelvica della tecnica Graham.
Fondamentale la sintonia tra musica e danza che vede il ritmo e lo spostamento del peso del corpo, da un piede all’altro, come protagonisti dello stile coreografico di M. Mattox da lui stesso definito FREESTYLE.

Per M. Mattox, come in tutte le tecniche modern, nasce prima il vocabolario coreografico ed in un secondo momento l’esigenza di creare una tecnica che consenta al danzatore di eseguire le coreografie senza troppe difficoltà. Difatti il freestyle Mattox prevede una capacità di isolare le parti del corpo e coordinarle ad un ritmo ricco di pause ed accenti, senza perdere il controllo dell’aspetto espressivo e qualitativo del movimento, che sarebbe inaccessibile ad un danzatore che non conosce la tecnica Mattox.

Come la musica jazz utilizza l’improvvisazione, questa tecnica prevede per il maestro la costruzione coreografica all’impronta, inserendo gli elementi studiati nella sbarra al centro, improvvisando sulla sensazione prodotta dalla musica e seguendo l’ispirazione di quell’istante, unica ed irripetibile.

Claudia Sales è stata autorizzata personalmente dal Maestro Matt Mattox ad insegnare la sua tecnica.

 

Tecnica Graham  (Martha Graham, Pennsylvania 1894 – New York 1991)

Nuovo codice di movimento espressivo che prende le radici dall’eredità di Delsarte e si concretizza in un sistema di danza studiato oggi nelle migliori scuole del mondo.
Se la Romantic Dance definì nuove teorie che rivoluzionarono la danza classica accademica, Martha Graham creò la prima tecnica di danza non classica. Considerata la pioniera della modern dance americana definì un sistema di danza capace di formare un danzatore introducendo concetti utilizzati ancora oggi.

Principi fondamentali sono:

  • l’uso del suolo come sbarra a terra di formazione tecnica
  • lo studio della caduta e della spinta al suolo come opposizione alla forza di gravità
  • l’uso del parallelo
  • lo studio dei movimenti della colonna vertebrale
  • l’introduzione della spirale come movimento tridimensionale del corpo.

 

Filosofia base di questa tecnica è la CONTRACTION – RELEASE come opposizione di forze contrarie quali l’espirazione – inspirazione che determinano il flusso continuo della RESPIRAZIONE. Questo movimento fortemente espressivo della contrazione del bacino riproduce lo spasmo simbolico dell’atto sessuale, della risata, del pianto sofferto poiché è proprio nella zona dell’addome che risiedono gli organi delle maggiori funzioni vitali. La teatralità grahamiana in opposizione ai temi fantastici del balletto guarda invece al Novecento dove femminismo, psicoanalisi, accadimenti storici contemporanei diventano nuovi orizzonti da esplorare.

 

Tecnica Horton  (Lester Horton, Indianapolis 1906 – Hollywood 1953)

Tecnica di danza diventata un riferimento per i ballerini di colore di tutto il mondo, dato che L. Horton creò la prima compagnia di danza in America razzialmente integrata e come etnologo studiò la cultura degli indioamericani con un particolare interesse per le danze etniche.

A. Ailey suo allievo e discepolo, che prese le redini della compagnia alla sua morte, inserì questa tecnica nella sua scuola di New York e per tutta la sua vita lottò per la rivendicazione dei diritti dei neri d’America, riuscendo a rivalutare la danza e la musica jazz per anni mortificata e umiliata dalle discriminazioni razziali. Tecnica di danza moderna nata parallelamente alla tecnica Graham, per alcuni aspetti contaminata e condizionata nel suo vocabolario espressivo, si distingue per la qualità di movimento densa, continua e fluida, per l’uso di dinamiche di affondo e discesa al suolo che rendono il corpo elastico e forte, per l’esplorazione dei muscoli del corpo in modo analitico e per lo sviluppo della flessibilità degli arti inferiori e della colonna vertebrale. Esercizi di fortification e stretching portano il corpo del danzatore ad una resistenza muscolare e ad una mobilità articolare del bacino e delle anche idonei particolarmente alla struttura fisica di giapponesi e nero-americani.

 

Tecnica Dunham (Katherine Dunham, Chicago 1912)

Katherine Dunham, antropologa-coreografa-ballerina, dopo anni di studio sulle danze e riti dei Caraibi ed in particolare di Haiti, creò una tecnica di danza ed uno stile coreografico di fusione tra le danze tradizionali africane e la danza moderna.
Portavoce della ribellione, per la rivalutazione della cultura e tradizione dei nero-americani, attraverso le sue creazioni tenta di far rivivere riti e cerimonie tribali con il supporto di percussioni, costumi ed accessori. La tecnica Dunham sviluppa i suoi esercizi con il supporto della sbarra, poi al centro e al suolo per finire con sequenze in diagonale, in cerchio, in fila come nei rituali tribali.

Conclusione della lezione di danza prevede un momento di concentrazione finale in posizioni d’equilibrio ad occhi chiusi per ricercare l’equilibrio nel proprio centro. Caratteristica di questa tecnica è la ripetizione dello stesso movimento, prima lentamente e poi con una velocità progressivamente sempre maggiore, per sviluppare la forza di volontà del danzatore e la resistenza fisica, quasi come in un rituale di iniziazione dove il coraggio e la forza interiore affermano la personalità dell’essere umano.

Dopo aver ripetuto lo stesso movimento ad una velocità notevole, l’esercizio si conclude con il mantenimento della forma più complessa per una durata spesso superiore alla naturale resistenza fisica, mentre il maestro come uno stregone sciamano batte al suolo il bastone del rituale, incitando con la voce e con lo sguardo alla tenacia degli allievi. Se soltanto uno di essi dovesse cedere alla stanchezza e interrompere il movimento, spezzerebbe l’energia sviluppata dal gruppo costringendo tutti a riprendere l’esercizio dall’inizio.

Oggi è possibile studiare questa tecnica presso l’Alvin Ailey Dance Center di New York ed in pochi percorsi di danza come nel Metodo Sales®, dove si cerca di mantenere in vita culti e tradizioni di popoli che sono in via di estinzione.

 

CORSI:

  • CORSO DI DANZA
  • LEZIONE PRIVATA
  • LIVE E DAD